Un incendio di grandi dimensioni è divampato sabato nella prigione di Evin a Teheran dove sono rinchiusi prigionieri politici e attivisti antigovernativi nella capitale iraniana. Un alto funzionario della sicurezza ha detto che i prigionieri hanno dato fuoco a un magazzino pieno di uniformi carcerarie, causando l’incendio. Ci sono stati scontri tra i detenuti di un reparto e il personale della prigione. Per molto tempo sono stati avvertiti colpi di arma da fuoco.
Centinaia di persone in sostegno del popolo iraniano a Piazza della Repubblica, tra loro anche “infiltrati in borghese” che intimidiscono i partecipanti. Biden: “no a violenze contro i cittadini che esercitano i loro diritti fondamentali”
Mai prima d’ora la resistenza contro il regime in Iran è stata così giovane e così internazionale.
Maryam Banihashemi has yet to get used to. “Three weeks ago, no one in Switzerland knew my name; today is the second time I meet politicians in the Federal Palace,” says the Iranian exile. Since the outbreak of protests against the mullahs’ regime in Iran, the 39-year-old has become the face of resistance in the Confederacy.
In duecento si sono radunati sotto alle finestre della prefettura di piazza Matteotti, dando vita al presidio di sostegno alle donne iraniane. Novara è una delle tante piazze nel mondo che, seguendo l’hashtag #mashaamini si sono unite per protestare in nome di Masha Amani, la donna di 22 anni iraniana arrestata e poi picchiata a morte dalla polizia di Teheran.
Flashmob contro la violenza sulle donne in Iran realizzato ad Augusta (SR).
Ma il popolo iraniano continua a combattere. Il bilancio delle vittime è salito a 201 morti, compresi 23 minori di 18 anni, in base ai dati raccolti dall’ong Iran Human Rights. Nika Shahkarami l’altra «martire» simbolo di questa protesta dopo Mahsa, aveva solo 16 anni. Durante le manifestazioni sono stati effettuati migliaia di arresti anche tra i lavoratori in sciopero ed è stata annunciata la detenzione di stranieri da nove Paesi, tra cui l’italiana Alessia Piperno. L’indignazione è anche della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha parlato alla Conferenza degli ambasciatori. «Credo sia arrivato il momento di sanzionare le persone responsabili» della repressione delle donne iraniane. «Le violenze scioccanti inflitte al popolo iraniano non possono rimanere senza risposta e dobbiamo lavorare insieme sulle sanzioni», ha sottolineato. Dopo la morte di Mahsa Amini sono stati molti i gesti di solidarietà alla protesta arrivati dal mondo dello sport. L’ultimo quello della squadra nazionale di calcio femminile svedese. Prima di iniziare a giocare, ha mostrato una maglietta con su scritto: «Stiamo giocando per le nostre ragazze iraniane».
Iran: Torino, manifestazione di solidarieta’ al grido di “Donna, vita e liberta’” La protesta in piazza Castello
In un video postato sui canali social di Miss Italia le finaliste dello storico concorso di bellezza appaiono mentre si tagliano i capelli in segno di solidarietà alla lotta delle donne iraniane, che
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha esortato i leader iraniani a non intraprendere azioni di forza contro i manifestanti che protestano da quando la 22enne Mahsa Amini è morta sotto custodia delle forze di sicurezza che l’avevano fermata con l’accusa di non aver indossato correttamente il velo.
L’appello degli attivisti è arrivato nonostante il divieto di accesso a Internet. Manifestazioni a Teheran, Karaj, Rasht, Ardebil, Ahvaz e Mashhad e in molte università fra cui quelle di Marivan e Isfahan. Commercianti in sciopero a Saghez, città natale della 22enne morta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale.
Claudia Conte protesta contro le barbare uccisioni in Iran sul red carpet della Festa del cinema di Roma. L’attivista per i diritti delle donne e imprenditrice culturale Claudia Conte torna protagonista alla Festa del Cinema di Roma con la sesta edizione del premio Women In Cinema Award, che valorizza le eccellenze femminili e promuove la gender parity. Il WiCA 2022 è dedicato a tutte le donne iraniane che con lo slogan “Zhen, Zhian, Azadi!”, “Donna, vita, libertà” protestano per Mahsa Amini, Hadis Najafi, Nika Shakarami e tutte le altre vittime, contro la feroce repressione del regime.